Emorroidi
Il termine emorroidi è spesso usato in maniera impropria sia dai pazienti che dai medici. Le emorroidi in verità è normale che ci siano anzi garantiscono soprattutto loro, la continenza per cui guai se non ci fossero o se ne venissero asportate troppe: il risultato sarebbe la incontinenza cioè la perdita involontaria di gas o feci.
Quando le emorroidi si ammalano si parla allora di malattia emorroidaria. La malattia emorroidaria sostanzialmente possiede come sintomo importante
- a) il dolore
- b) la perdita di sangue
- c) l’insieme dei due ( dolore e perdita di sangue )
- d) la fuoriuscita temporanea o permanente del pacchetto emorroidario detto anche prolasso.
La malattia emorroidaria può interessare le emorroidi cosiddette esterne o quelle interne od entrambe.
Complicanze importanti perché molto dolorose sono le emorroidi prolassate trombizzate, le emorroidi esterne trombizzate ( vedi alla voce per diagnosi, sintomi e trattamento ) che sono particolarmente dolorose.
Fattori predisponenti sono la familiarità, alcune malattie endocrine, la costituzione fisica, le abitudini posturali ( stazione eretta o seduta ), il tipo di dieta, stitichezza o diarrea, l’ipertono sfinteriale.
Diagnostica: per una valutazione adeguata e non superficiale, 1) visita proctologica, 2) retto/sigmoidoscopia, 3) manometria anorettale, 4) ecografia del canale anale e/o del perineo;
Le emorroidi non sono solo costituite solo da vene ma anche da tessuto. Esse sono suscettibili sia di terapia medica, sia di terapia chirurgica. Particolarmente agevoli sono le terapie parachirurgiche come la legatura con laccio elastico, intervento eseguito senza anestesia e privo di ogni forma di dolore, indicato però per le emorroidi interne sanguinanti.